800 visite domiciliari nel 2015, quasi il doppio di quelle dell’anno precedente, con cui la Asl è entrata nelle case dei malati della provincia dell'Aquila per alleviare il dolore in tutte le sue ‘declinazioni’. Un servizio, legato alla Rete del dolore e delle cure palliative, grazie al quale malati (oncologici e non) e famiglie hanno potuto gestire situazioni difficili in cui in passato restavano spesso da soli. Oggi, in virtù della Rete del dolore, messa in piedi meno di un anno e mezzo fa, l’azienda sanitaria interviene a domicilio con un team di operatori che, oltre alle cure, dà un sostegno psicologico a nuclei familiari alle prese con congiunti ‘aggrediti’ da fenomeni dolorosi cronici e periodici. La Rete del dolore è passata, con una potente accelerazione operativa in tutta la provincia, dalle 440 visite specialistiche domiciliari del primo anno (2014) alle 800 del 2015, di cui 500 effettuate nel comprensorio dell’aquilano. Le prestazioni a casa del malato, peraltro, fanno parte di un’organizzazione strutturale che ha tra i propri capisaldi i due hospice dell'Aquila (casa Margherita all’ex Onpi) e Pescina. Due centri molto qualificati in cui viene garantita l’assistenza ai malati inguaribili in un ambiente il più vicino possibile a quello familiare, con la presenza costante dei congiunti per i quali vi sono spazi ad hoc, ‘angoli’ con cucina fai da te e alta qualità alberghiera. Un presidio di civiltà sanitaria, quello degli hospice, che la Asl della Provincia di L’Aquila è stata tra le primissime ad adottare in Regione e che dà un aiuto fondamentale alle famiglie, spesso sole nell’affrontare, a casa o altrove, situazioni difficili e drammatiche dovute a malattie inguaribili del proprio congiunto. La ‘mission’ dei due hospice di L’Aquila e Pescina, in questo senso, è stata centrata in pieno e in poco tempo: nel capoluogo regionale i ricoveri sono raddoppiati, dai 62 del 2014 ai 124 dello scorso anno; ottimi risultati anche all’hospice di Pescina dove, nello stesso arco di tempo, i ricoveri sono stati 30 in più (in tutto 101). “La Rete di terapia del dolore e cure palliative”, dichiara il coordinatore aziendale, professor Franco Marinangeli. “ha permesso il realizzarsi di un’armonica integrazione fra ospedale, territorio e università. Proprio da tale riuscito connubio scaturisce il ruolo determinante che la Rete del dolore svolge nella formazione e nell’aggiornamento continuo del personale medico e infermieristico attraverso congressi, convegni, seminari e incontri scientifici svolti, su tutto il comprensorio della Provincia, con medici di medicina generale e specialisti”. Peraltro il dolore e le cure palliative sono diventate materia di studio all’hospice di L’Aquila dove si formano medici specializzandi in anestesia e rianimazione”. Per i risultati conseguiti con assistenza domiciliare e hospice la Asl 1, nel settembre del 2015 a Montepulciano (Siena), ha ottenuto il prestigioso premio “Nottola-Mario Luzi”, organizzato da Cittadinanzattiva della Toscana.