Potenziamento della rete regionale delle strutture che erogano prestazioni a favore dei pazienti emodializzati, ponendo fine alle disomogeneità territoriali e mettendo in atto importanti azioni di politica sanitaria sia sotto il profilo clinico assistenziale, che sotto quello dell'organizzazione e dell'articolazione dei servizi ospedalieri e territoriali. E' lo scopo del decreto commissariale che ridefinisce la rete nefro-dialitica in Abruzzo, che attualmente conta 21 centri, 284 posti letto tecnici, 16 posti letto di degenza ordinaria nei reparti ospedalieri di nefrologia e 5 in AFO (area funzionale omogenea tra diversi reparti). Il decreto, invece, aumenta i posti letto tecnici a 379: 94 nella Asl dell'Aquila, 108 in quella di Chieti, 95 a Pescara e 82 a Teramo. "Gli attuali centri di offerta - spiega l'assessore regionale alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci - consentono già oggi di soddisfare la domanda complessiva, ma si registrano alcune difficoltà per i pazienti a raggiungere le strutture. A questo si aggiungono disagi, soprattutto nella stagione estiva, in alcuni centri dialisi 'di confine', dove si evidenzia anche un cerro grado di mobilità passiva. Di qui la scelta di ridefinire l'organizzazione della rete, così da ridurre al minimo i disagi per gli utenti". In Abruzzo, a fine 2015, i pazienti in trattamento dialitico erano 1070, pari a 819 per milione di abitanti. Un dato superiore alla media nazionale, che è invece di 760. Di essi, 899 erano in trattamento dialisi extracorporea, 168 in dialisi peritoneale, e solo 3 in trattamento domiciliare. L'indice di prevalenza (vale a dire quello dei pazienti attualmente in cura nei centri) risulta più alto nella Asl di Pescara, dove si attesta a 907 per milione di abitanti, seguito da Chieti con 818, L'Aquila con 785 e Teramo con 728. A completamento del quadro dell'attuale offerta di terapie sostitutive, va rilevato che il Centro regionale di trapianti di rene dell'Aquila tra il 2001 e il 2015 ha eseguito 473 trapianti (251 dei quali su pazienti abruzzesi). A fine 2015, erano in lista d'attesa 262 pazienti, 167 dei quali abruzzesi.