Nell’Italia con i capelli d’argento l’Abruzzo spicca in negativo: per ogni 100 ragazzi (età inferiore ai 14 anni) vi sono 176 soggetti over 65, rispetto ai 158 della media nazionale. Più anziani, più malattie croniche che impongono alla sanità di adeguarsi e rimodulare la propria azione in modo da rispondere a un fenomeno di grande portata. Temi di grande impatto che saranno al centro dell’ottava edizione del simposio regionale ‘Aging and Chronic Diseases” (invecchiamento e malattie croniche), in programma ad Avezzano domani e dopodomani, 8 e 9 aprile, nella sala conferenze dell’Arssa, organizzato dal reparto di geriatria e dall’Università dell'Aquila. Si comincia domani, con lavori dalle ore 14.00 alle 18.30, e si prosegue sabato, dalle 8.30 alle 16.30. “L’allungamento della vita - spiega il professor Giovambattista Desideri, direttore della Geriatria dell’ospedale di Avezzano e presidente del simposio - è stato raggiunto anche grazie alla medicina, che ha trovato trattamenti efficaci contro gli eventi acuti, come l’infarto e l’ictus, aumentando la sopravvivenza delle persone colpite. In molti casi malattie che un tempo erano mortali oggi sono tenute sotto controllo, come per esempio quelle cardiovascolari. La conseguenza negativa, però, è l’aumento delle malattie croniche. Oggi circa l’ottanta per cento delle persone oltre i sessant’anni ha una malattia cronica e il cinquanta per cento ne ha due”. Alla luce di questo quadro, il sistema sanitario ha cambiato strategia. Ormai - aggiunge Desideri - è fondamentale la gestione multidisciplinare del paziente geriatrico, cioè l’intervento di specialisti di branche diverse nel percorso di assistenza. Infatti la moderna geriatria è fatta di collaborazioni e scelte tra medico di pronto soccorso, ortopedico, fisiatra, radiologo interventista o anestesista per cercare di risolvere le problematiche cliniche che affliggono gli anziani, spesso molto impegnative, con la minore invasività possibile. Peraltro oggi, grazie alla tecnologia, c’è la possibilità di una gestione extraospedaliera del paziente geriatrico con cui si segue con più efficacia il soggetto e si evitano ripetuti ricoveri. La telemedicina permette controlli a distanza dello specialista che può monitorare l’anziano senza che quest’ultimo debba tornare ogni volta in ospedale per il riacutizzarsi di alcune patologie come bronchite cronica e scompenso cardiaco. La telemedicina, in questo senso, sempre più si configura come prezioso alleato per il geriatra e il medico di medicina generale. Il nostro reparto, all’interno di un programma varato dalla Asl 1, sta lavorando su queste nuove frontiere e contiamo di partire a breve con un progetto pilota nella Marsica”.