20 posti letto distribuiti su 2 piani, una forza-lavoro di 25 nuovi operatori sanitari, 1.940 metri quadrati interni e 2.000 di giardino. Queste, in sintesi, le ‘credenziali’ della nuova Rems (residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza) che oggi è stata inaugurata questa mattina a Barete, nei pressi di L’Aquila. Presenti, tra gli altri, l’assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci, il Manager della Asl, Rinaldo Tordera, i direttori sanitario, Teresa Colizza e amministrativo, Marcello Sciarappa, il direttore del dipartimento salute mentale, Vittorio Sconci, il vescovo dell’Aquila, Giuseppe Petrocchi, la senatrice Stefania Pezzopane e l’ex direttore generale della Asl 1 Giancarlo Silveri. Si tratta di una struttura sanitaria che, nel giro di un paio di settimane, comincerà a ospitare pazienti di Abruzzo e Molise e che rappresenta un nuovo modello di servizio sanitario per la riabilitazione di pazienti provenienti dagli ex ospedali psichiatrici giudiziari, mandati ormai in pensione della legge. Quello di Barete, situato in via Vignole, è un centro altamente specializzato, ideato e allestito per assicurare un percorso di riabilitazione a soggetti con disturbi psichici che hanno commesso reati. E’ la prima struttura del genere in Abruzzo, attivata nell’ottica di un nuovo modello di gestione e rieducazione di questo tipo di pazienti e che si pone come alternativa agli ex ospedali psichiatrici. La Rems, che si compone di seminterrato, di due piani e di un sottotetto, è organizzata in modo tale da garantire processi diversificati di riabilitazione, calibrati sulle specifiche esigenze del paziente. La struttura si compone infatti di ‘moduli’ differenziati, cioè di mini appartamenti con un numero di posti letto variabile (e con bagni singoli), a seconda delle specifiche necessità sanitarie del paziente. In base a questo criterio ci sono stanze di 2, 3 e 5 posti letto, per un totale complessivo di 20. Il personale sanitario che lavorerà all’interno della Rems sarà composto da 25 operatori, di fresca assunzione: 12 infermieri, 3 medici, 6 operatori socio-sanitari, uno psicologo, 1 riabilitatore psico-sociale, 1 assistente sociale e un amministrativo. La Rems presenta un’alta qualità alberghiera con spazi- soggiorno, sala da pranzo comune, apparecchi tv e angoli cucina ‘fai da te’ in cui preparare cibi e bevande. L’edificio inaugurato comprende 1.940 metri quadrati di superficie; gli arredi sono costati circa 110.000 euro e, per la sicurezza, oltre a un sistema di videosorveglianza già installato, disporrà di una vigilanza interna h 24 con guardie giurate. All’esterno della Rems vi è un’area-giardino di circa 2.000 mq. La residenza di Barete, la prima del genere in Regione, apre una nuova strada nella cura di soggetti con malattie mentali che hanno alle spalle reati e introduce un modello destinato a segnare un punto di non ritorno rispetto ai ‘vecchi’ ospedali psichiatrici giudiziari. Alla base della Rems c’è infatti un’idea del tutto nuova che rompe con un passato fatto di tante pagine buie sul rispetto della dignità umana nei confronti di persone che, oltre a dover espiare le pene del codice penale, portano spesso dentro di sé oscure e grandi sofferenze. “Si tratta di una struttura a carattere definitivo”, ha detto l’assessore Paolucci, “ che rappresenta un salto in avanti di civiltà e un nuovo modello di gestione. L’abbiamo realizzata in fretta, rispettando la data del 4 aprile, cioè oggi, che avevamo fissato con largo anticipo. E’ un centro pensato per assicurare un nuovo percorso di riabilitazione degli ospiti rispetto ai vecchi modelli e con un’organizzazione logistica flessibile a seconda delle specifiche esigenze riabilitative del paziente. Un ringraziamento a tutti coloro che, all’interno della Asl, in passato hanno lavorato a questo progetto, a cominciare dall’ex direttore Asl Giancarlo Silveri”. L’attuale manager dell’azienda sanitaria, Tordera, da parte sua ha sottolineato un aspetto. “E’ un centro di alta qualità e con un alto grado di efficienza che avrà un’importanza notevole per tutto il territorio. Una struttura che è stata portata a compimento in modo veloce e con impegno da parte di tutti”. Da chi ha creduto dal primo momento nel progetto e lo ha portato avanti di gran lena, vale a dire Sconci, è arrivato un appassionato intervento. “Questa Rems”, ha detto Sconci, direttore del dipartimento di salute mentale, “si può ricondurre a una storia d‘amore da parte di chi fa il nostro lavoro e si occupa di persone che soffrono e che non devono essere confinate in strutture d’isolamento, com’erano gli ospedali psichiatrici, bensì essere inserite in un contesto sociale e ritrovare una loro identità, vorrei dire una felicità, troppo a lungo repressa da una situazioni di solitudine. Ora mi auguro che questa residenza apra un capitolo nuovo in cui l’apporto professionale degli specialisti si coniughi al meglio con l’amore e l’affetto per i pazienti”. La Pezzopane ha detto che: “La Rems è un esempio di innovazione nel settore, l’unico in Regione, e un servizio di grande eccellenza”. Il vescovo Petrocchi, infine, ha esortato tutti a “considerare il paziente non solo come malato ma anche e soprattutto come persona, con tutti i suoi bisogni”.