La Dialisi di Ortona raddoppia. Con 22 posti letto e una dotazione di impianti e arredi di ultima generazione, è diventato il Centro più importante della Asl Lanciano Vasto Chieti. La struttura è “cresciuta” anche in termini di nuovi spazi, occupando due piani, appena sottoposti a un importante lavoro di restyling, durato circa un anno, per una spesa complessiva di 120 mila euro, reperiti nel bilancio Asl. Il nuovo Centro è stato inaugurato alla presenza dei direttori generale e sanitario dell’Azienda sanitaria, Pasquale Flacco e Vincenzo Orsatti, del sindaco di Ortona, Vincenzo D’Ottavio, dell’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, SIlvio Paolucci, e del consigliere regionale Camillo D’Alessandro.
Locali climatizzati, illuminazione a led, letti dotati di un impianto tv singolo per dare a ciascun paziente la possibilità di guardare i programmi preferiti durante il trattamento, messa a norma di tutto il sistema impiantistico, sostituzione pavimenti e porte: è tutta un’altra Dialisi quella che oggi accoglie i circa 50 pazienti in trattamento cronico al “Bernabeo”, mentre altri dieci sono in regime di dialisi peritoneale domiciliare.
«La nostra è un’utenza in crescita - ha messo in evidenza il responsabile dell’Unità operativa, Antonio Stingone - sotto il profilo numerico e della complessità dei casi, e questa nuova struttura ci permette di fare fronte in modo egregio alla domanda espressa dal territorio. Ma abbiamo anche la particolarità di essere l’unica struttura aziendale che interviene chirurgicamente per posizionamento di accessi vascolari, sia per i cateteri peritoneali sia per l’emodialisi».
Sia sotto il profilo degli spazi sia dell’organizzazione, dunque, la Dialisi di Ortona guadagna “posizioni”, ponendo al centro del percorso un paziente complesso come quello dializzato, che deve sopportare trattamenti lunghi e impegnativi: «E’ sempre il principio della qualità a ispirare le scelte compiute per dare ruolo e identità alle strutture sanitarie della nostra regione - ha precisato Paolucci - e Ortona non fa eccezione. Nell’ambito della programmazione regionale abbiamo immaginato l’assistenza come un campo di gioco, dove ciascuno ha il suo ruolo, la propria specialità, senza sovrapposizioni, ed è solo così che alla fine la squadra può funzionare. A Ortona è stata data una vocazione precisa, di alta specializzazione, che darà stabilità perché duratura, e progettata secondo un bisogno assistenziale vero e non per logiche di campanile o convenienze elettorali. Aggiungiamo ogni volta un nuovo tassello, tenendo fede agli impegni presi, e sono certo che il tempo darà ragione alle scelte compiute pensando di dare ai pazienti quell’assistenza di qualità troppo spesso cercata altrove».