Complessivamente, per quanto riguarda le prestazioni ospedaliere, sono da recuperare 1539 interventi in classe 1 (chirurgia oncologica e interventi maggiori), 3864 in classe 2 (interventi non classificati come maggiori, correlati a patologie di rilievo), 2474 in classe 3 (interventi non classificati come maggiori, correlati a patologie di minore complessità).
Sul fronte degli screening (mammella, colon retto e cervice uterina), sono da recuperare 57608 inviti, 60852 test di primo livello e 5533 prestazioni di secondo livello.
Per la specialistica ambulatoriale, infine, le visite da recuperare sono 49298, delle quali 7087 relative al follow up di pazienti cronici.
Il piano, attraverso un cronoprogramma calibrato al 31 dicembre prossimo e che dovrà essere messo in atto dalle Asl, stima di recuperare il 70 per cento degli interventi e degli screening risultanti dal monitoraggio, mentre per la specialistica ambulatoriale la percentuale sale all’86 per cento.
Con il precedente piano regionale, era stato recuperato oltre l’85 per cento delle prestazioni del 2020 rinviate a causa del Covid.
Per centrare gli obiettivi, si punterà su aumento dell’orario di servizio del personale dipendente, estensione degli orari di apertura degli ambulatori e dei servizi, acquisto di prestazioni dal personale convenzionato, assunzioni di nuovo personale a tempo determinato, intensificazione di recall e pulizia delle liste Cup, un più ampio ricorso alla telemedicina e un coinvolgimento delle strutture private accreditate.
Del finanziamento ministeriale, 2 milioni 482mila euro sono destinati alla Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 3 milioni 202mila alla Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti, 2 milioni 679mila alla Asl 3 Pescara e 2 milioni 570mila alla Asl 4 Teramo. La ripartizione è stata effettuata sulla base dei dati forniti dalle stesse aziende sanitarie.
“Dopo la fase di vera e propria sospensione del 2020 – spiega l’assessore Verì – l’attività di recupero è stata condizionata anche nel 2021 per il perdurare di diversi fattori che hanno influito sulle prestazioni sanitarie: le misure di sicurezza sanitaria che hanno dilatato i tempari delle prestazioni, l’obbligo dei controlli all’ingresso delle strutture e gli accessi contingentati alle stesse, la minor disponibilità (in alcuni periodi dell’anno) di personale sanitario perché destinato all’assistenza dei malati Covid. E’ stato un periodo molto critico, ma continueremo a garantire il massimo impegno non solo per recuperare quanto rinviato, ma anche per abbattere i tempi di attesa per le nuove richieste”. (REGFLASH) US 220404