Insegnare ai malati oncologici buone abitudini alimentari e contrastare la malnutrizione che spesso si manifesta come effetto collaterale della malattia: questa la finalità dell'ambulatorio di consulenza nutrizionale attivato all'ospedale di Lanciano, rivolto ai pazienti e alle loro famiglie al fine di promuovere un programma di educazione alimentare all'interno dell'unità operativa di Oncologia. Il servizio è svolto da Claudia Antonella D'Ambrosio (nella foto), biologa nutrizionista, con il supporto dell'oncologo Lucio Laudadio, primario facente funzioni del reparto. La prima visita comprende un esame del paziente corredato dalla storia clinica e da un questionario sulle condizioni generali di salute, in base alle quali vengono poi chiesti anche esami di laboratorio utili ai fini di un inquadramento più completo. Nella visita successiva, poi, viene consegnato al paziente un programma alimentare personalizzato, costruito sulla scorta dei risultati delle indagini cliniche e delle condizioni globali del malato.
«Il percorso di consulenza nutrizionale - spiega Laudadio - intende accompagnare, educare e guidare il paziente oncologico e la sua famiglia nelle scelte alimentari nonché promuovere stili di vita salutari. Anche nella fase conclamata della malattia una corretta alimentazione può aiutare a ridurre le recidive ed eliminare in parte gli effetti collaterali della chemioterapia».
Sono numerosi gli studi che dimostrano l'importanza di una sana alimentazione nella prevenzione del cancro. Secondo l'American Institute for Cancer Research le cattive abitudini alimentari sono responsabili di circa tre tumori su dieci. Non si tratta solo di gestire uno dei maggiori fattori di rischio quale l'obesità (che incide per il 30% su alcuni dei tumori più comuni), ma anche di migliorare il tipo di alimentazione che può influire sullo stato di infiammazione e incidere sull'equilibrio ormonale favorendo ogni forma di cancro, dai tumori della prostata nell'uomo a quelli del seno e dell'ovaio nella donna.