Uniformare l'offerta assistenziale a quanto stabilito dalla normativa nazionale sui Lea (i livelli essenziali di assistenza), così da riordinare l'area delle dipendenze patologiche (stupefacenti, abuso alcolico, tabagismo, farmaci non prescritti, ludopatie, comportamenti compulsivi) e ridurre anche la mobilità passiva verso altre Regioni, che già hanno ridefinito la rete delle strutture che operano in questo settore.
La giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Salute Nicoletta Verì, ha approvato la delibera che fissa le linee metodologiche e normative per un'organizzazione efficiente e ben strutturata, in grado fi integrare gli interventi territoriali e coordinarsi al proprio interno in modo razionale e condiviso. Il documento è stato redato da un gruppo di lavoro, coordinato dall'Agenzia sanitaria regionale, di cui hanno fatto parte rappresentanti delle Asl e del Dipartimento regionale Sanità.
Il provvedimento recepisce i principi indicati dalla normativa di riferimento, secondo cui il paziente deve trovare, per quanto possibile, il proprio percorso di cura all'interno del suo territorio: su questa base vanno costruiti i modelli organizzativi, che consentono di recuperare quote importanti di spesa per servizi attualmente acquistati fuori regione.
"In realtà - precisa la Verì - molte prestazioni erano già disponibili in Abruzzo, ma le differenti nomenclature e le norme che si sono succedute negli anni, avevano portato a una situazione confusa, a cui oggi abbiamo posto rimedio, definendo criteri omogenei per tutte le Asl, a cui dovranno uniformarsi gli enti ausiliari, che partecipano all'erogazione di questo importantissimo e insostituibile servizio sanitario".
La delibera di giunta definisce, oltre agli standard minimi di funzionamento e organizzazione finalizzati all'accreditamento, anche i fabbisogni per ciascuna area e le relative tariffe, favorendo l'integrazione tra il pubblico e il privato sociale, tra le amministrazioni regionali e locali. "Uno strumento - conclude l'assessore - che darà risposte integrate e tempestive nell'ambito terapeutico e riabilitativo, non solo alle persone con problemi di dipendenza patologica, ma anche alle loro famiglie".