Progetti sperimentali di telemedicina, definizione di percorsi diagnostico-assistenziali e procedure studiate ad hoc per agevolare e accorciare i tempi di fruizione delle prestazioni a beneficio del paziente diabetico. Sono i temi principali del 26esimo congresso regionale dei diabetologi abruzzesi, che si è svolto a Celano, con la partecipazione, tra gli altri, del direttore dell’agenzia sanitaria regionale, Alfonso Mascitelli. All'evento hanno partecipato oltre 130 specialisti, provenienti non solo dall'Abruzzo, che hanno illustrato le nuove strategie, alcune delle quali già messe in campo in Abruzzo, per aprire nuovi scenari e rendere più efficace l’assistenza del paziente. Tra le nuove frontiere prospettate c’è sicuramente la telemedicina su cui, a livello regionale, esiste attualmente un progetto in via sperimentale messo a punto dalla Asl di Chieti. Tra gli aspetti affrontati, la necessità di affinare sempre più la capacita del paziente di gestire in autonomia gli strumenti per somministrarsi l’insulina. Più in generale, occorre puntare sempre più su percorsi definiti di assistenza, per migliorare i tempi di accesso agli ambulatori e per l’acquisizione del materiale ad uso dei pazienti, facendo leva su un lavoro multidisciplinare e organizzato tra specialisti di diverse branche. In Abruzzo ci sono circa 90mila malati di diabete che hanno bisogno di un’assistenza che non passa necessariamente attraverso l’ospedale. L’assistenza dei diabetici assorbe il 10 per cento dell’intera spesa sanitaria nazionale e che il 60 per cento di questo costi è legata a un numero eccessivo e improprio di ricoveri ospedalieri. Come è stato ribadito nel corso del convegno, è invece necessario puntare sempre più sull’attività ambulatoriale tramite una rete che metta insieme i vari segmenti operativi.