Tumore della cervice uterina
Il cancro della cervice uterina è un tumore della sfera genitale femminile che colpisce la parte più esterna dell’utero (detta anche collo o portio), quella cioè facilmente esplorabile con la visita ginecologica.
Si tratta di una forma tumorale il cui impatto si è drasticamente ridotto, nei Paesi industrializzati, negli ultimi 30 anni grazie alla prevenzione attuata dall’uso del Pap-test nei programmi di screening.
Nonostante ciò, il tumore è al secondo posto nel mondo, dopo la mammella, tra i tumori che colpiscono le donne. Sono circa 2.000 i casi di tumore della cervice uterina attesi nel 2013 (Associazione italiana registro tumori - AIRTUM, I numeri del cancro 2013). La probabilità di sopravvivenza a 5 anni è aumentata negli ultimi 20 anni (dal 63 al 72%). Superato il primo anno dalla diagnosi la probabilità di sopravvivere per altri 5 anni aumenta notevolmente (dal 77% al 92%).
Il cancro della cervice uterina, in genere, non dà sintomi nelle fasi più precoci di sviluppo: per questa ragione è importante mettere in atto misure preventive che consentano di identificare le lesioni precancerose e di intervenire prima che evolvano in carcinoma.
Il cancro della cervice uterina, ai suoi stadi iniziali, il più delle volte non dà alcun sintomo. In genere i primi segnali di allarme sono:
- sanguinamento vaginale (specie dopo un rapporto sessuale), talvolta accompagnato da secrezioni maleodoranti
- dolore nella parte bassa dell’addome
Quando il tumore è in fase più avanzata possono presentarsi sintomi dovuti alla crescita del tumore e, quindi, al coinvolgimento degli organi adiacenti:
- costipazione
- sangue nell’urina
- dolore alle ossa e alla schiena
- gonfiore di una delle gambe
- perdita di appetito e di peso
- stanchezza.
Fonte: Ministero della Salute.