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Sclerosi multipla

Sclerosi multipla

La sclerosi multipla è una malattia cronica, spesso invalidante, che colpisce il sistema nervoso centrale (cervello, midollo spinale e nervi ottici). I sintomi possono essere lievi (intorpidimento degli arti) o gravi (paralisi o perdita della vista). L’andamento, la gravità e i sintomi specifici della malattia variano da persona a persona.

Nella sclerosi multipla il sistema immunitario attacca il sistema nervoso centrale danneggiando la mielina (la guaina formata da lipidi e proteine che avvolge e protegge le fibre nervose) e le fibre nervose stesse. La perdita di mielina, o demielinizzazione, si verifica in piu’ aree (da cui il termine "multipla") denominate placche, e provoca la formazione di un tessuto cicatriziale (da cui il termine "sclerosi"). La mielina facilita la propagazione dei segnali elettrici lungo le fibre nervose che connettono il sistema nervoso centrale con le altri parti del corpo. Quando la mielina e le fibre nervose vengono danneggiate o distrutte, gli impulsi nervosi sono disturbati o interrotti provocando la molteplicità dei sintomi che caratterizzano la malattia.

Si ritiene che la sclerosi multipla insorga in persone geneticamente predisposte a causa di uno o più fattori ambientali. Sebbene la sclerosi multipla sia generalmente considerata una malattia autoimmune (causata da una risposta anomala del sistema immunitario verso costituenti del proprio organismo), i bersagli dell’attacco immunitario nella sclerosi multipla non sono ancora stati identificati. E’ pertanto preferibile considerare la sclerosi multipla come una malattia immuno-mediata.

Nel mondo ci sono 2,5-3 milioni di persone con sclerosi multipla, di cui circa 600.000 in Europa e 60.000 in Italia (1 ogni 1000 abitanti). Le aree geografiche più colpite sono quelle a clima temperato e lontane dall’Equatore (Nord Europa, Stati Uniti, Australia del Sud e Nuova Zelanda). In Italia, la Sardegna è la regione piu’ colpita.

La sclerosi multipla è la malattia cronica del sistema nervoso più frequente; in genere esordisce tra i 20 e i 40 anni (ma può comparire anche nei bambini e dopo i 40 anni) e colpisce piu’ frequentemente le donne degli uomini. Esistono diverse forme di sclerosi multipla, classificate sulla base del decorso clinico.

Sclerosi multipla a decorso recidivante-remittente

E' la forma più comune della malattia ed è caratterizzata da attacchi acuti o ricadute che si alternano a periodi di remissione in assenza di sintomi o con sintomi residui lievi. Circa l’85% delle persone con sclerosi multipla ha un esordio di malattia con decorso recidivante-remittente; questa forma può evolvere verso la forma secondariamente progressiva.

Sclerosi multipla primariamente progressiva

E' caratterizzata da progressione dei sintomi sin dall’esordio della malattia, in assenza di remissioni o stabilizzazioni o con miglioramenti lievi e temporanei. Delle persone con diagnosi di sclerosi multipla circa il 10% sviluppa la forma primaria progressiva. I criteri diagnostici per la forma primaria progressiva sono meno certi di quelli per la forma recidivante-remittente per cui la diagnosi viene spesso fatta molto tempo dopo l’esordio dei sintomi neurologici quando la persona ha già sviluppato una significativa disabilità.

Sclerosi multipla secondariamente progressiva

Questa forma inizia con un decorso recidivante-remittente seguito da un peggioramento progressivo dei sintomi. Tipicamente, la sclerosi multipla secondariamente progressiva e’ caratterizzata da una minor frequenza (fino alla scomparsa) degli attacchi acuti e da un peggioramento funzionale continuo. Molti dei pazienti con sclerosi multipla recidivante remittente sviluppano la forma secondariamente progressiva.  

Sclerosi multipla a decorso progressivo con ricadute

Si osserva nel 5% circa dei pazienti ed è simile alla forma primariamente progressiva ma sono presenti anche episodi acuti di malattia con sintomi che non regrediscono o regrediscono solo parzialmente.

Ai decorsi sopra elencati si aggiunge una forma di sclerosi multipla che non mostra un’evoluzione peggiorativa col passare del tempo e viene denominata sclerosi multipla benigna. In genere, la sclerosi multipla benigna esordisce con uno o due episodi acuti di malattia seguiti da un recupero funzionale completo, oppure viene diagnosticata quando è presente una minima disabilità che non progredisce nel tempo. La sclerosi multipla benigna tende a essere associata a sintomi sensitivi (per esempio, formicolii) o visivi (neurite ottica). Sebbene sia difficile stabilire l’esatto numero di persone con sclerosi multipla benigna; si ritiene che circa il 20% delle forme di sclerosi multipla con diagnosi clinica siano benigne.

Nella sclerosi multipla, la compromissione dei segnali nervosi conseguente alla perdita di mielina e fibre nervose provoca i sintomi della malattia, i quali variano a seconda di dove il danno e’ localizzato e da individuo a individuo. Alcuni sintomi sono transitori mentre altri sono di piu’ lunga durata. Tra i sintomi piu’ frequenti vengono elencati:

  • fatica e debolezza muscolare: si presentano in circa l’80% delle persone con sclerosi multipla. La fatica puo’ impedire lo svolgimento delle abituali attività quotidiane e lavorative e puo’ rappresentare il sintomo predominante in una persona con disabilità lieve
  • disturbi della sensibilità, quali formicolii (o parestesie), perdita di sensibilità al tatto, difficoltà a percepire il caldo e il freddo, dolore (anche intenso)
  • disturbi dell’equilibrio e della coordinazione motoria
  • disturbi vescicali e intestinali
  • disturbi della visione: costituiscono il primo sintomo di sclerosi multipla in molte persone e possono comportare lo sdoppiamento (diplopia) o il repentino calo della vista, o movimenti non controllabili dell’occhio (nistagmo)
  • capogiri e vertigini
  • disturbi sessuali
  • disturbi cognitivi con compromissione della memoria, della concentrazione e delle capacità di ragionamento
  • depressione
  • spasticità: sensazione di rigidità e spasmi muscolari sono tra I sintomi piu’ comuni della sclerosi multipla

Tra i  distrurbi meno comuni si annoverano: disturbi del linguaggio, disfagia (disturbi di deglutizione), cefalea, crisi epilettiche, disturbi dell’udito, tremori, pruriti e problemi respiratori.

Fonte: Ministero della Salute.

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