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Neurochirurgia: premio internazionale per il San Salvatore dell'Aquila

Il bisturi del neurochirurgo e la sonda del neuroradiologo interventista, in perfetta simbiosi, salvano un paziente con due aneurismi alla carotide (uno gigante, l’altro medio) e diventano un caso di alta scuola, premiato nel congresso internazionale di Zurigo “European-Japanese Cerebrovascular  Meeting”. L’intervento, ad altissimo coefficiente di difficoltà, vale alle due branche dell’ospedale aquilano un prestigioso riconoscimento che verrà consegnato nella città svizzera nel corso del congresso internazionale in programma fino al 24 giugno prossimo. Il premio verrà assegnato, in tandem, al professor Renato Galzio, direttore della neurochirurgia del San Salvatore e al dottor Aldo Victor Giordano, che dirige la neuroradiologia interventistica dello stesso presidio. Nella prestigiosa cornice internazionale di Zurigo, Galzio e Giordano saranno, per l’occasione, gli unici specialisti italiani ad essere premiati in riconoscimento della collaborazione tra le due branche specialistiche. L’ospedale dell'Aquila, oltre ad avvalersi di specialisti che operano casi di alta complessità al cervello, vanta un’organizzazione esclusiva: è l’unico presidio che in Abruzzo concentra, in uno stesso ospedale, due reparti (entrambi unità operative complesse) di neurochirurgia e neuroradiologia interventistica. Ciò significa che operazioni al cervello di elevata difficoltà possono essere trattate dalle due branche, quando necessario, in modo complementare ed efficace. Ciò, oltre  a spiegare importanti riconoscimenti come quello di Zurigo, sta alla base del richiamo, esercitato dall’ospedale San Salvatore su altre regioni del centro-sud e del nord. L’ unità operativa complessa di Neurochirurgia a direzione universitaria ha una tabella di marcia di oltre 500 interventi di chirurgia cranica l’anno, mentre  quella di Neuroradiologia Interventistica compie, nello stesso arco di tempo, circa 370 trattamenti per casi complessi, di cui più di 80 riguardanti malattie cerebrali: aneurismi, ictus e malformazioni vascolari. Oltre alle malattie del cervello, la neuroradiologia interventistica si occupa di una vasta gamma di problematiche di tipo vascolare, oncologico, ginecologico e d’urgenza, in maniera alternativa al bisturi (quindi miniinvasiva), grazie a interventi fatti per via endovascolare; in questo modo lo specialista opera direttamente sull’arteria per rimuovere l’aneurisma (dilatazione) o la stenosi (ostruzione del vaso). “Il caso complesso per cui siamo stati scelti a Zurigo - sottolinea il professor Galzio, che ha al suo attivo 7100 interventi chirurgici ed è antesignano in Italia della dissezione anatomica - riguarda un paziente portatore di aneurisma intracranico gigante di carotide interna destra e di aneurisma complesso della carotide sinistra. Il primo  è stato trattato mediante by-pass extra-intracranico (tecnica in uso in pochissimi centri nazionali), il secondo tramite embolizzazione endovascolare. Fondamentale, per il successo del trattamento, l’azione combinata tra neurochirurgo e neuroradiologo interventista”. Il caso è stato premiato dalla commissione  del congresso come la migliore dimostrazione di “teamwork” fra tutti i casi proposti sia dalle scuole europee, sia da quelle giapponesi.

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