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Polmonite

Polmonite

La polmonite è un’infiammazione della parte terminale dei polmoni, gli alveoli polmonari, piccoli (0,2 mm) palloncini elastici, il cui scopo è estrarre dall’aria l’ossigeno necessario alla funzione di tutte le cellule e cedere l’anidride carbonica che è il prodotto di "scarto" dell’attività cellulare.

La polmonite è in genere conseguenza di un’infezione che causa l’infiammazione e il riempimento degli alveoli con liquidi. Questa condizione rende difficile lo scambio gassoso e quindi la respirazione ed è direttamente responsabile dei sintomi più comuni che caratterizzano la patologia: tosse e difficoltà a respirare. Nei casi più gravi la polmonite può avere serie conseguenze e mettere a repentaglio la vita. 

La polmonite è la principale causa di morte infantile nel mondo. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che ogni anno uccida 1,2 milioni di bambini con meno di cinque anni (il 18% di tutti i decessi in questa fascia di età): più di Aids, malaria e tubercolosi insieme. In base ai pochi dati disponibili in Italia l’incidenza della polmonite sul territorio è meno di due casi su 1000 abitanti ma nel 2010 (ultimo anno per cui sono disponibili i dati) la polmonite è stata responsabile di oltre 136mila ricoveri, in quasi la metà dei casi con complicanze.

La polmonite causa inoltre ogni anno in Italia numerosi decessi: nel 2008 sono stati quasi 7000, verificatisi nella quasi totalità dei casi in persone con un’età superiore ai 70 anni. Gli anziani, insieme ai bambini, rappresentano infatti la fascia di età più suscettibile a contrarre la malattia e la polmonite è una delle più frequenti cause di morte negli anziani.

Sono a maggior rischio di polmonite i fumatori, le persone affette da altre patologie (in particolare malattie polmonari come la BPCO, l’asma e la fibrosi cistica, malattie cardiache, malattie renali o del fegato) e le persone con un sistema immunitario indebolito.

Nella maggior parte dei casi la polmonite può essere curata a casa con antibiotici. I casi più gravi tuttavia devono essere ricoverati in ospedale perchè la polmonite può causare serie complicanze come l’insufficienza respiratoria, il versamento pleurico, l’ascesso polmonare e la setticemia. La polmonite può essere prevenuta con opportune norme igieniche, con stili di vita corretti (smettere di fumare, per esempio);esistono anche vaccini che proteggono soltanto da alcuni dei microrganismi infettanti.

La polmonite grave può insorgere velocemente, con sintomi che compaiono nell’arco di 24-48 ore o manifestarsi più lentamente  anche in diversi giorni.

È caratterizzata da sintomi spesso comuni  ad altre infezioni toraciche, come  la bronchite: il più tipico è la tosse, accompagnata o meno da emissione di catarro, anche a seconda della causa della polmonite. Nelle forme gravi o nei soggetti affetti da altre patologie è sintomo comune anche la difficoltà a respirare o dispnea, caratterizzata da un aumento della frequenza del respiro, a volte anche a riposo.

La polmonite è quasi sempre accompagnata da febbre, con brividi e sudorazione e accelerazione del battito cardiaco; il soggetto ha malessere generalizzato, perdita di appetito, a volte dolori toracici.
Sintomi meno comuni sono l’emissione di sangue dalle vie respiratorie (emottisi), mal di testa, spossatezza, nausea e vomito, dolore alle articolazioni e ai muscoli, confusione, specie negli anziani.

In presenza di questa sintomatologia è opportuno rivolgersi al medico: l’automedicazione può infatti ritardare l’inizio della terapia corretta e rendere più difficile la guarigione.

Fonte: Ministero della Salute.

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Le informazioni di seguito fornite non sostituiscono in alcun modo il parere e la visita del medico.


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