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A Guardiagrele apre l'ospedale di comunità

Pronto ad accogliere i primi pazienti. L’ospedale di comunità a Guardiagrele apre i battenti dal 2 maggio, offrendo una risposta assistenziale adeguata alla domanda di salute espressa dal territorio. Ultimati i lavori e sistemati gli arredi, è stata anche formalizzata la parte operativa con la sottoscrizione dell’accordo con i medici di assistenza primaria che hanno aderito al progetto, quelli della continuità assistenziale e del Punto di primo intervento.

Il documento declina finalità e responsabilità, fissa per tutti ruoli e competenze, affidando al medico di medicina generale la gestione clinica del caso: presenta la richiesta di ricovero, effettua le visite, dispone gli accertamenti e partecipa all’Unità di valutazione multidisciplinare che stabilisce il programma personalizzato per ciascun paziente. Viene coadiuvato dal medico di continuità assistenziale, il quale interviene in assenza del curante, e da quello del Punto di primo intervento in caso di urgenza. L’ospedale di comunità, inoltre, offre consulenza specialistica ed esami strumentali. Insomma, assistenza garantita 24 ore nella struttura residenziale, che si colloca su una linea intermedia tra l’ospedale per acuti, la Rsa a indirizzo riabilitativo e il domicilio del paziente, secondo una formula che già in altri centri è sperimentata con successo.

«Questa realizzazione era assai attesa dalla Comunità guardiese - sottolinea l’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci - che esprime una domanda di salute alla quale rispondere in modo adeguato con gli asset assistenziali collocati nel presidio, dove, è il caso di ricordarlo, non è mai venuta meno l’attività di ricovero proprio grazie alla nostra programmazione. Che ha cancellato scelte compiute in precedenza dove l’unica funzione attribuita a Guardiagrele era di semplice poliambulatorio e nessun posto letto territoriale. Oggi abbiamo l’ospedale di comunità, con i suoi 20 posti letto, a cui si aggiungono gli altri 20 della residenza disabili adulti, mentre nei prossimi mesi saranno attivati anche i posti letto per autismo e di residenzialità per anziani. Senza trascurare tutte le specialistiche ambulatoriali a servizio di esterni e ricoverati, quali cardiologia, dermatologia, geriatria, neurologia, oculistica, otorino, neuropsichiatria, fisiatria, nefrologia, psichiatria e urologia. Parlano le scelte, e i fatti. Altri avevano fatto sì che il destino di Guardiagrele fosse segnato: nel 2010 erano stati previsti ambulatori e null’altro, in sostanza chiuso a tutti gli effetti. Noi invece, dentro un quadro normativo statale molto stringente, abbiamo lavorato per restituire al territorio una struttura essenziale per la salute della collettività».

All’ospedale di comunità possono accedere, in particolare, le persone con disabilità dovute a una patologia cronico-degenerativa instabile o riacutizzata, oppure in fase di convalescenza post-acuta o post-chirurgica per eseguire terapie programmate con assistenza infermieristica, o che necessitano di riabilitazione in fase post-acuta, o ancora pazienti non autosufficienti o in condizioni di fragilità sociale che devono essere gestiti a medio o lungo termine.

I 20 posti letto sono ripartiti in stanze singole, doppie e quadruple dotate di servizi igienici, oltre ad ambulatori riservati ai medici di medicina generale e del  Distretto sanitario, spazi comuni dedicati all’accoglienza e alle visite dei famigliari e locali destinati alle attività riabilitative. La struttura si avvale anche del supporto del punto prelievi e della radiologia per diagnostica tradizionale, ecografia e Tac. Il bacino di utenza comprende i residenti nel territorio della Asl Lanciano Vasto Chieti con priorità per quelli dell’area distrettuale di Guardiagrele, purché iscritti ai Medici di medicina generale che hanno aderito al progetto. Nel distretto guardiese operano 29 medici di assistenza primaria, di cui quattro non associati e 25 organizzati in due nuclei di cure primarie, che assistono circa 30 mila abitanti.

L’assistenza nelle 24 ore sarà assicurata da personale infermieristico dedicato e da operatori socio sanitari, a cui nelle 12 ore diurne si affianca quello della riabilitazione.

La degenza in ospedale di comunità è finalizzata a consolidare i risultati ottenuti durante il ricovero in ospedale per acuti, al recupero dell’autonomia e prevenzione delle complicanze e alla riduzione dei tempi di diagnosi e terapia attraverso l’utilizzo della dotazione diagnostica e tecnologica della Asl.

 

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